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Passerella in acciaio per raggiungere il Mont Saint-Michel
Dal 1979 è Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO ed è uno dei siti turistici più visitati in Francia, stiamo parlando del Mont Saint-Michel. Un isolotto granitico dove venne costruita, secondo la leggenda, un’abbazia nel punto in cui l’arcangelo Gabriele apparve al vescovo di Avranches; oggi è il simbolo dell’isola. La rocca medioevale, più precisamente, si trova in Normandia, sull’estuario del fiume Cuesnon.
Al di là della bellezza architettonica e del piccolo borgo medioevale che circonda il santuario, la suggestione di questo luogo è legata soprattutto al fascino delle maree (tra le più estese d’Europa), che si muovono a seconda dell’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna, infatti periodicamente le acque circondano il promontorio o si ritraggono anche per 14 metri.
Con il passare degli anni il ciclo delle maree ha seriamente minato il carattere insulare del Mont St-Michel a causa dei detriti accumulati nel tempo e con il conseguente rischio dell’annessione definitiva alla terraferma.
Nel 2006 è stato così deciso di intervenire con un grande lavoro di riqualificazione urbana per salvare la baia.
Il progetto, affidato allo studio Dietmar Feicthtinger Architectes, prevede innanzitutto la rimozione della diga esistente, costruita nella metà del XIX secolo per facilitare l’accesso alla rocca, e la successiva realizzazione di una passerella in acciaio lunga 756 metri, che non ostacola ma lascia circolare liberamente il flusso dell’acqua senza invadere mai il piano di calpestio.
La passerella si divide in due corsie pedonali rivestite in doghe di quercia poste sui lati e due centrali per il transito delle navette. La struttura è retta da 134 pilastri in acciaio con campate da 12 m, distribuiti lungo la parte centrale del ponte e rivestiti da uno strato sottile di cemento anticorrosione. La sezione ridotta dei pilastri ha consentito di limitare l’impatto con l’acqua, che rappresentava uno dei principali problemi della diga precedente.
L’impressione è quella di una passerella dalla forma semplice che si integra perfettamente con il contesto: “Mont Saint-Michel trae la sua forza dal paesaggio sul quale si staglia. È il solo punto di intensità nella piattezza infinita dei greti”, sostiene l’architetto austriaco Dietmar Feichtinger, “e il progetto non doveva dunque perturbare il genio del luogo legato a tale statuto ambiguo e all’assenza di riferimenti. Lo sguardo del visitatore deve continuare a perdersi lungo una passeggiata che dà la sensazione di un’immersione nell’immensità”.